28-03-09 Mezzano scotti - Passaggio lunare

Qualcuno lo definisce paesaggio lunare.
Itinerario freeride con sviluppo totale di 17,5 km circa, di qui 9,5 km di salita, un dislivello di 754 mt; punto più alto Monte Mosso 1008 mt; di medio impegno fisico presenta spunti tecnici interessanti.
Complice un meteo incerto anche questa uscita, diciamo la terza, conta purtroppo solo due partecipanti, i soliti due (e alura!!) comunque determinati e allegri come da copione.


Dopo una veeeelocisssima ma maldestra preparazione, si parte da 'Half Overcooked', Mezzano Scotti 254 mt alle 10,30. Nuvole minacciose e un vento fastidioso ci accompagnano mentre saliamo dolcemente su strada asfaltata seguendo le indicazioni per Piozzano e dopo circa 1 km svoltiamo a sinistra per il Passo della Crocetta. La salita si fa più impegnativa, costeggiamo il torrente Dorba(nella lingua dei Celti, che si insediarono nella zona duemilacinquecento anni fa, “dubro” significa “acqua”), salutando l'omino del "parcheggio coperto" immortalato da Rave ,ci avviciniamo alla frazione Gobbi, qui proseguiamo per Schiavi e passato l'abitato ci immettiamo sulla sterrata che ci condurrà dopo 1,5 km sulla vetta 'boscosa'del M.Mosso: sono le 12.00 e, grazie a un Teo trascinatore la vetta é conquistata. Qualche foto, panini, mela, Tavernello, un motociclista ci saluta con rispetto(ma?).


Le nuvole, ormai gonfie e pronte a scaricare, ci invitano a prepararci celermente per la discesa. Scendiamo inizialmente seguendo la Costa della Rasa (CAI 101), crinale che permetterebbe di ammirare paesaggi splendidi, ma il sentiero, sebbene largo e battuto, risulta subito veloce e impegnativo. Godimento meritato!! Pochi metri e sulla destra comincia il singletrek un pò bastardo dentro che ci condurrà nel 'paesaggio lunare'(CAI 165). Ci Tuffiamo veeeeeeeeelocementee eeeeee fermi tutti, il Teo ha bucato. No problema. No problema. Piove un poco,dai dai ,si riparte. Discesa impegnativa, un po’ sporca, grosse pietre, curve lente, ma ...beeello, appoggi, gradini di roccia, gradoni, si accelera, qualche radice come stacco, beéèllo, fondo un po’ sdddruccioleevoleee ee alt, Teo ha ribucato. Riparazione non troppo convinta e Matteo che vuole scendere a piedi: non ci credo!!! Piove, leggera tensione, il Tavernello si sacrifica e placa definitivamente le incertezze. Si riparte, il fondo umido ci complica la vita, forse meglio, è un tratto bellissimo, difficile, tecnico e fanno male le braccia. Non piove più. La discesa dura parecchio ed é spettacolare: attraversiamo il paesaggio lunare improvvisamente incrociamo una mulattiera che scende impervia e sgangherata, lascia per un poco la boscaglia, ci apre il paesaggio su un gruppo di case in pietra abbandonate(Sambuceto); le attraversiamo con curve veloci , beèèello, poi la strada si nasconde nuovamente buttandosi con repentini dislivelli verso valle...ma alt, alt, alt… il Teo aveva Tribucato. Sosta e sopralluogo nel villaggio abbandonato, riparazione di tutto il riparabile con mogugni vari("io scendo a piedi". bla bla bla .. non ci credo) ed esaurimento pezze. Scendiamo ancora veloci, il percorso si fa più sereno. Ci avviciniamo sospettosi all'abitato di Areglia alla ricerca della solita variante umida, che come al solito non tardiamo a trovare grazie anche all'aiuto degli’omini del monte', li salutiamo con imbarazzo dopo aver attraversato tutte le loro proprietà coltivate.. Ultime 'surfate fuoripista', Il freeride é ormai finito, ma le forature no(fortunatamente su una camera con liquido). Passaggio forzato alle cascate,ci avventuriamo alla ricerca di eventuali percorsi alternativi per poi arrenderci al grigio asfalto che ci riporterà a Mezzano Scotti.
Emozionante nonostante(o cio nonostante) le difficoltà questo itinerario resta sempre bellissimo, da rifare, ampliare, pulire, organizzare… Morale della favola... mai senza Tavernello...!!! e pezze.
Report by Lele

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